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Mindfulness e ansia: come la consapevolezza quotidiana aiuta a ritrovare calma e stabilità interiore

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L’ansia è una risposta naturale del corpo a situazioni percepite come minacciose. Quando però diventa persistente, può compromettere il sonno, la concentrazione e la qualità della vita. Negli ultimi anni, la mindfulness si è affermata come uno strumento efficace per gestire l’ansia in modo consapevole, riducendo la reattività e favorendo un senso più stabile di equilibrio interiore.

Mindfulness significa “portare attenzione al momento presente, con apertura e curiosità”. È un allenamento della mente che insegna a osservare pensieri, emozioni e sensazioni senza giudizio, sviluppando una presenza attiva e gentile. Quando siamo ansiosi, la mente tende a muoversi tra passato e futuro:


Perché funziona

·         Riequilibra il sistema nervoso

La pratica regolare della mindfulness regola il ritmo del respiro e favorisce una risposta di rilassamento che contrasta la tensione fisica e mentale.

·         Aumenta la consapevolezza emotiva

Si impara a riconoscere i segnali precoci dell’ansia, osservando come si manifesta nel corpo e nei pensieri, prima che diventi travolgente.

·         Riduce il giudizio verso se stessi

La mindfulness ci aiuta a trasformare la relazione con le nostre emozioni: invece di cercare di “cacciare via” l’ansia, impariamo ad accoglierla, a darle spazio e significato.

·         Promuove la regolazione emotiva e la flessibilità

Nella pratica terapeutica, la mindfulness favorisce una maggiore tolleranza all’incertezza e una risposta più flessibile agli eventi, riducendo l’automatismo delle reazioni impulsive.

·         Crea un campo di consapevolezza relazionale

In psicoterapia, la mindfulness non riguarda solo la persona, ma anche la relazione terapeutica. Quando il terapeuta e il paziente portano entrambi attenzione al momento presente, si apre uno spazio condiviso di presenza e autenticità: un luogo dove osservare insieme ciò che accade, senza giudizio e con curiosità.

 

L’importanza della pratica quotidiana

La mindfulness non è una tecnica da “attivare” nei momenti di crisi, ma un modo di vivere da coltivare giorno dopo giorno. La continuità della pratica è ciò che permette al cervello di sviluppare nuove connessioni e schemi di risposta più calmi e consapevoli. Anche pochi minuti al giorno possono essere sufficienti. Come ogni allenamento, la costanza è più importante dell’intensità: cinque minuti di pratica quotidiana possono essere più efficaci di un’ora una volta alla settimana.

La chiave è portare attenzione nei momenti ordinari: mentre si beve il caffè, si cammina o si ascolta una persona. Ogni gesto quotidiano può diventare un’occasione per “ricordarsi di esserci” e tornare in contatto con il proprio corpo e il proprio respiro.

 

Esercizi semplici da provare

  • Respiro consapevole

Chiudi gli occhi e osserva il respiro per 2-3 minuti. Nota l’aria che entra e che esce, senza forzare nulla.


  • Body scan

Porta attenzione, una parte alla volta, al tuo corpo: piedi, gambe, addome, spalle, viso. Nota le sensazioni, le tensioni o il calore che emergono, accogliendoli senza giudizio.


  • Osservazione dei pensieri

Immagina i tuoi pensieri come nuvole che attraversano il cielo: lasciali passare, senza inseguirli o respingerli.


  • Ascolto consapevole nelle relazioni

Durante una conversazione, porta attenzione al tuo corpo, alle emozioni che emergono, al tono di voce e al respiro. Questo ti aiuta a restare presente e a rispondere con maggiore equilibrio.

 

Integrare la mindfulness nella vita quotidiana non significa “sbarazzarsi” dell’ansia, ma imparare a conviverci con maggiore calma, lucidità e accoglienza. La pratica costante insegna che non siamo i nostri pensieri né le nostre emozioni: possiamo osservarli, lasciarli scorrere e scegliere come rispondere.

In ambito terapeutico, la mindfulness diventa un ponte tra mente e corpo, tra sé e l’altro, uno spazio di presenza che permette alla persona di ritrovare stabilità, fiducia e una nuova forma di libertà interiore.

 
 
 

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